Gli ospiti della XV edizione di Florinas in giallo – l’Isola dei misteri
Brigitte Glaser
Nata nella Foresta nera nel 1955 e vive da molti anni a Colonia. Oltre alle serie sulla cuoca Katharina Schweitzer e a quella precedente su due detective donne, Glaser ha pubblicato diversi libri per ragazzi. Miele amaro (2018) è il quarto romanzo tradotto in italiano, dopo Delitto al pepe rosa (2015), Morte sotto spirito (2016) e Assassinio à la carte (2017), tutti editi da Emons Edizioni. Il suo romanzo Bühler Höhe (2016) ha scalato le classifiche in Germania.
Angelo Corbo
Racconta la sua vicenda umana e professionale, di agente di scorta di Giovanni Falcone e sopravvissuto alla strage di Capaci. Lo fa a distanza di tempo per riprendere quel filo della memoria che sbiadiva fino a perdersi e porre dinanzi a noi squarci improvvisi su alcuni aspetti ancora oscuri della strage di Capaci e della protezione di Giovanni Falcone. Angelo è riuscito ad emergere dal suo nascondiglio, dallo spazio protetto del suo lavoro e dei legami forti della sua famiglia che lo hanno sostenuto in tutti questi anni. Vi si era rifugiato pagando il caro prezzo degli incubi e delle paure e confidando nella smemoratezza degli uomini, anche e soprattutto di quelli delle Istituzioni che, prima, si erano scordati del suo trasferimento a Firenze e, poi, della sua stessa esistenza. Leggere la sua testimonianza aiuta a decifrare il lavoro faticoso degli agenti di scorta, la necessità di una preparazione professionale sempre al passo con i tempi, proprio per garantire al meglio l’incolumità di chi è sottoposto quotidianamente al rischio per il semplice motivo di compiere il proprio dovere, e offre un contributo prezioso a fare chiarezza sulle modalità con cui le grandi scelte si riverberano sulle vicende quotidiane di chi opera in contesti mafiosi. Scorrendo il testo, è molto forte l’impressione che l’esperienza di ogni giorno potrebbe essere molto utile per comprendere e contrastare meglio le organizzazioni criminali, mentre chi decide sembra muoversi secondo altre logiche, legate molto spesso, negli ultimi tempi, alle cosiddette economie, termine con cui si mascherano semplicemente dei tagli alle risorse per opporsi alla mafia. Le sue parole restituiscono alcuni tratti della vicenda con una luce nuova. Ne indichiamo solo due perché sono quelli più ricorrenti nel racconto: se vi era la convinzione che il pericolo per Giovanni Falcone fosse attenuato tanto da rinunciare alla scorta specifica per lui, dopo l’attentato di Capaci possiamo legittimamente chiederci su quali elementi era fondata tale convinzione, chi ne erano gli autori e come giudicarli? Ancora: mentre si sottolinea quanto sia importante, oltre la preparazione e la professionalità degli uomini della scorta, il loro affiatamento, come si giustifica la composizione di quella del 23 maggio? A questi interrogativi che ci suggerisce il racconto di Angelo e che mantengono intatta la loro forza e urgenza, perché non hanno avuto risposta plausibile a distanza di anni, si aggiunge, ad inquietarci, il ricordo del primo soccorritore. Dopo essere arrivato sul luogo dell’attentato e aver scattato alcune foto gli è stato sottratto il rullino da due “agenti di Polizia”. Dei due sorprende innanzitutto la celerità con cui sono giunti sul teatro dell’attentato, molto prima dell’intervento di Polizia e Carabinieri, e sorprende che la loro preoccupazione di entrare in possesso di un documento utile alle indagini non abbia avuto seguito con la consegna agli investigatori. I modi bruschi per appropriarsene e la scomparsa del rullino accrescono ombre e ipotesi che gravano anche questo passaggio cruciale della nostra storia. I mafiosi autori della strage e i complici fuggono dopo il terribile boato, come ci ricordano i pentiti, e quindi occorre cercare in altre direzioni per dare un volto ai due e tornano in mente le parole del pentito Gioacchino La Barbera, che vi erano uomini estranei alla mafia nei preparativi all’attentato. Qualcuno che era sul luogo e cercava qualcosa fra le rovine dell’esplosione e non gradiva essere ripreso!
Neri Marcorè
Attore, conduttore, regista, cantante, doppiatore, comico, Neri Marcorè è una delle figure più versatili dello spettacolo italiano. Raggiunge notorietà nazionale interpretando una serie di esilaranti parodie di personaggi politici e non che diventano dei veri e propri cult. Al cinema è diretto, tra gli altri, da Pupi Avati, Sergio Rubini e Paolo Genovese. Sul piccolo schermo è protagonista, tra le altre, delle fiction Papa Luciani, Tutti pazzi per amore e Questo nostro amore. Di grande successo sono anche i suoi progetti di teatro musicale come Le mie canzoni altrui e Come una specie di sorriso. Formidabile lettore di audiolibri, per Emons ha letto, tra gli altri, libri di Matt Haig, Gianni Rodari, Fabio Stassi, Jeff Kinney
Patrizia Rinaldi
Vive e lavora a Napoli. È laureata in Filosofia e si è specializzata in scrittura teatrale. Ha partecipato a progetti didattici diretti da Maria Franco presso l’Istituto Penale Minorile di Nisida. Cura incontri di lettura e scrittura per ragazzi. Nel 2016 ha vinto il Premio Andersen come Miglior Scrittore. Pubblica per adulti con Rizzoli (collana Nero Rizzoli) e le Edizioni E/O e per ragazzi con Sinnos, Lapis, Giunti, EL. Tra i riconoscimenti: Premio Andersen Miglior fumetto a La compagnia dei soli; Premio Laura Orvieto a Il giardino di Lontan Town; Premio Leggimi Forte a Federico il pazzo; Premio Elsa Morante Ragazzi a Piano Forte; Premio Pippi sezione inediti a Sono tornato a casa; Premio Letterario Il Candelaio (II edizione); Premio Alghero a Ma già prima di giugno; Premio Casa internazionale delle donne – Donna scrittrice a La danza dei veleni, già finalista del Premio Scerbanenco. I suoi libri sono tradotti in Germania, Ungheria, Stati Uniti e Serbia. Ha partecipato per due anni, in qualità di giurata, a Plot Machine, la trasmissione di Radio 1 Rai. Ha una rubrica settimanale su La Repubblica Napoli, “La versione di Blanca”.
Frédéric Paulin
Nato nel 1972. Dopo la laurea in Scienze politiche ha lavorato come giornalista freelance e insegnante. È il fondatore di Le Clébard (à sa mémère), testata di satira pubblicata a Rennes. Autore di una decina di romanzi, ha pubblicato nel 2018 la Trilogia Benlazar, vincitrice del Grand prix de Littérature policière nel 2020, in cui narra l’ascesa del terrorismo islamista fino agli attentati di Parigi del novembre 2015 e di cui La guerra è un inganno fa parte. La Nuit tombée sur nos âmes (2021) affronta in chiave romanzata gli eventi drammatici del Summit del G8 di Genova nel 2001. Il 2024 vede l’uscita del primo volume della sua nuova trilogia, dedicata alla guerra in Libano: Nul ennemi comme un frère. Nel 2019 La guerra è un inganno ha vinto il Grand prix du roman noir del festival del film poliziesco di Beaune, il premio Le livre à Metz e il premio dei lettori del festival Quais du Polar. Nelle sue mani la Storia recente è materia prima su cui lavorare, così da far emergere verità talora nascoste o falsificate dalla versione ufficiale.
Gaja Cenciarelli
Scrittrice e traduttrice, vive e lavora a Roma. Ha scritto romanzi, racconti, interventi critici. Fa parte dei “Piccoli Maestri”. Per Marsilio sono usciti anche La nuda verità (2018) e Domani interrogo (2022; premio Alvaro-Bigiaretti 2023). Insegna lingua e letteratura inglese a Roma.
Niccolò Zancan
Giornalista di «La Stampa». È inviato speciale, dopo essere stato nella redazione di «la Repubblica». Nel 2014 ha vinto il Premiolino con un’inchiesta sul caso Stamina, nel 2016 ha vinto il premio Mediterraneo con il romanzo Ti mando un bacio (Sperling & Kupfer 2015). Il suo ultimo libro è Dove finisce l’Italia. Viaggio sulla linea sottile dei nostri confini (Feltrinelli 2020). Per Einaudi ha pubblicato Antologia degli sconfitti. Cronaca quasi poetica del presente (2024).
Enrico Pandiani
Inizia ad esprimere il suo talento di narratore fin da bambino, disegnando fumetti. Poi grafico e disegnatore, scrive la saga “Les italiens”, i cui protagonisti sono una squadra di poliziotti parigini e il Commissario Mordenti: Les Italiens è del 2009, Troppo Piombo del 2010 e Lezioni di tenebra del 2011. I primi tre episodi sono stati pubblicati per Instar Libri, mentre Pessime scuse per un massacro, quarto capitolo della saga, è uscito per i tipi Rizzoli nel 2012. Da segnalare anche La donna di troppo (Rizzoli, 2013), con la quale Pandiani ha inaugurato una nuova serie gialla ambientata nella sua città. Del 2014 e sempre per lo stesso editore è I semi del male, raccolta di racconti noir scritta a sei mani: oltre allo stesso Pandiani, vi sono storie di Carlo Bonini, Sandrone Dazieri, Giancarlo De Cataldo, Marcello Fois e Bruno Morchio. Tra i suoi romanzi più recenti ricordiamo: Più sporco della neve (2015), Una pistola come la tua (2016), Un giorno di festa. Un romanzo de «Les italiens» (2017), Polvere (2018), Lontano da casa (2021) e Fuoco (2022).
Giovanni Fancello
Giornalista, autore, gastronomo, prefetto per la Sardegna per l’Accademia Italiana di Gastronomia Storica AIGS, scrive su “Taccuini Storici”. È stato ispettore per la guida nazionale ristoranti de “L’Espresso” e collaboratore del quotidiano “La Nuova Sardegna”. Cura la rubrica “Appunti di Cucina” per la radio Fizz Show; è autore del blog internazionale FoodClub. Ha pubblicato Sabores de Mejlogu, Sardegna a tavola, Pasta. Storia ed avventure di un cibo tra Sardegna e Mediterraneo, Le sagre della Sardegna tra il sacro ed il profano. Ha partecipato alle antologie Back to Sardinia. Sulle tracce di D.H. Lawrence, Cent’anni fa arrivò Lawrence e 130 anni de La Nuova Sardegna. Ha collaborato alla realizzazione de Il pesce povero. Ricchezza in cucina, Le spezie. Colori e sapori in cucina, Erbe selvatiche, Sa Mandra. L’agnello e le ricette della tradizione, Pani tipici della tradizione algherese, Mandigos de connotu. Cibi della tradizione. Per Arkadia ha pubblicato Durches, Grazia Deledda e il cibo e partecipato all’antologia Giganti di pietra.
Cinzia Bomoll
Nasce a Bologna nel 1979 dove ancora vive. Ha pubblicato i romanzi Lei che nelle foto non sorrideva (Fazi, 2006), 69 (Fazi, 2011), Cuori a spigoli (Ianieri, 2019), La ragazza che non c’era (Ponte alle Grazie, 2022), Non dire gatto (Ponte alle Grazie, 2023). È anche sceneggiatrice (vincitrice del Premio Solinas 2021) e regista per il cinema e la tv. Ha realizzato tre lungometraggi: Il segreto di Rahil (2007), Let’s dance (2011) e La California (2022, premiato come miglior film straniero al Beverly Hills Film Festival).
Emiliano Ereddia
Scrittore, sceneggiatore e autore televisivo. Oltre a racconti per diverse riviste e antologie, ha pubblicato il romanzo Per me scomparso è il mondo (2014) e, con il Saggiatore, Le mosche (2021).
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